venerdì 4 maggio 2012

EUROPA: DIVIETO DI INCENERIMENTO PER RIFIUTI RICICLABILI


Queste le ultime dichiarazioni del Parlamento europeo: "No all'incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati". Le autorità che siedono all'emiciclo di Strasburgo hanno approvato la relazione per la revisione del programma d'azione in materia di ambiente. In materia di rifiuti, gli eurodeputati propongono alla Commissione l'introduzione del divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati. Da una ricerca sul web inseriamo al comunicato stampa dell'UE il commento di Daniele Fortini, presidente Federambiente, ed Attilio Tornavacca, direttore generale ed amministratore delegato di ESPER.
Il Parlamento europeo lo scorso 20 aprile ha approvato a stragrande maggioranza la relazione “sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma”.
Il Parlamento sollecita la Commissione europea a proporre al più presto il Settimo programma di azione ambientale dato che l'edizione attuale (il sesto) scade nel mese di luglio. In tema di rifiuti, l'aula chiede alla Commissione europea una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti ed obiettivi più ambiziosi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, tra cui un netto decremento della produzione di rifiuti. Tra le richieste del Parlamento spicca inoltre l'introduzione del divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati.
 
"E' una proposta coerente con la gerarchia europea e con la direttiva europea sui rifiuti - ha dichiarato Daniele Fortini, presidente di Federambiente. Per quanto riguarda 'Italia la parte di rifiuti riciclabile o compostabile avviata a recupero energetico rappresenta però una cifra residuale. Recuperiamo infatti circa il 70% degli imballaggi, quelli che sfuggono alla raccolta sono pochi. E nei nostri forni finiscono per la maggior
parte
rifiuti di scarto, oltre alla parte urbana che non viene riciclata (sottovagliatura del trattamento meccanico-biologico, plastiche eterogenee, indifferenziato non raffinato che non riusciamo a trattare). La preoccupazione più grande nel nostro Paese - ha sottolineato Fortini - riguarda invece le 15 milioni di tonnellate di rifiuti (su un totale di 32) che invece di essere recuperate finiscono in discarica così come sono senza nessun trattamento".
"E' certamente giusto il principio - ha commentato Attilio Tornavacca, direttore generale ed amministratore delegato della E.S.P.E.R -. Per favorire effettivamente il riciclo sarebbe molto utile stabilire a livello europeo dei criteri di progettazione degli imballaggi che possano ridurre i costi dell’attività di selezione e riciclo. In Giappone, ad esempio, il governo ha imposto di produrre solo bottiglie trasparenti ed in Europa alcuni stati hanno penalizzato o vietato l’uso di "sleevers" in PVC, le etichette coprenti dell'intera bottiglia, che rende molto problematico il riciclaggio di bottiglie di PET o in vetro. Tuttavia - ha concluso Tornavacca - trovo comunque positivo rispetto al passato il fatto che sia stabilito chiaramente come prioritario il riciclo rispetto al recupero di energia".

Si può trovare la versione del comunicato UE cliccando qui
 

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