lunedì 24 settembre 2012

THERE IS A CLEAR WILL TO PUSH MECHANICAL RECYCLING!!


We introduce you an abstract of last week’s speech of the environment Commissioner Janez Potočnik.
 
Too much plastic waste is being burnt to produce energy, told a conference on the future of the plastics sector in Germany. The commissioner will suggest options to reduce such waste in coming weeks.

"Landfill rates must go down as quickly as possible but it is also important to switch from energy recovery to increased recycling," he said on Friday.

Figures from industry association PlasticsEurope show member states such as Germany, Austria, Sweden and Denmark have high energy recovery rates. And according to a study by the same organisation the majority of the plastic waste that does not end up in landfill tends to be used for energy recovery – about 64%.
Janez Potocnik

"A dominance of energy recovery is not acceptable in the medium term," added the commissioner. "Too often plastic is down-cycled," he stressed, pointing out that 160,000 jobs could be created in the EU with a 70% plastic recycling rate by 2020.
The European Commission's forthcoming green paper on plastic waste will put particular emphasis on marine litter and plastic bags, delegates heard.

The best option to reduce the number of plastic bags is likely to be the introduction of pricing measures combined with targets, Mr Potočnik said. The commission is current finalising an impact assessment following a consultation.
Using more bio-plastics does not appear to be a viable solution because they can contaminate recycling systems for conventional plastics, he said. And because they only decompose under specific conditions, bio-plastics pose a threat to the marine environment. There are also issues regarding competition with foodcrops.

mercoledì 19 settembre 2012

LAVORARE PER RICICLARE!

Negli ultimi 15 anni l'UE ha introdotto una serie di politiche per la promozione del riciclo. Riciclare infatti ha un effetto positivo sull'ambiente: da una parte, non conferire i rifiuti in discarica significa ridurre le emissioni in atmosfera. Dall'altra parte, il riclaggio può rispondere alla domanda di diversi tipi di materiale proveniente dal mondo economico e prevenire gli impatti ambientali dovuti all'estrazione e alla lavorazione delle materie prime. 
Il riciclo promuove l'innovazione, rilancia l'occupazione e consente uno sfruttamento non intensivo delle risorse non rinnovabili.


I ricavi derivanti dalle attività di riciclo sono consistenti e sono aumentate velocemente dal 2004 fino all'avvento della crisi economica del 2008. Il fatturato delle sette principali categorie di materiali riciclabili è quasi raddoppiato, fino a superare i 60 miliardi di euro. Altro aspetto positivo del riciclo riguarda la creazione di posti di lavoro che è di gran lunga superiore a quelli generati attraverso le discariche e gli inceneritori (fonte: Agenzia Europea per l'Ambiente). 

Per le economie e le Istituzioni Europee si prospettano tre importanti sfide: ridurre gli impatti sull'ambiente, creare nuovi posti di lavoro e aumentare le risorse base per l'economia. Per raggiungere tali obiettivi sarà necessario supportare al massimo la domanda di materiali riciclabili nell'industria; assicurare che i materiali da riciclare vengano separati da quelli destinati allo smaltimento in discarica; promuovere la produzione di imballaggi riciclabili ed evitare che siano introdotti in discarica; creare, infine, filiere del riciclo e mercati che impieghino materiali riciclati ove non ne esistono. 

Fonte: Recycling. pp. 62 - 64, numero di luglio 2012

martedì 18 settembre 2012

RIFIUTI RISORSA DEL FUTURO: NUOVE SOLUZIONI DEL RICICLO

E' ufficiale oramai l'inizio delle campagnia di promozione di CARPI volta a far conoscere alle comunità locali i vantaggi economici ed ambientali derivanti dal riciclo dei rifiuti speciali. La campagna di comunicazione avrà un ampio raggio d'azione e colpirà le principali province italiane. In apparenza i rifiuti speciali non hanno nulla a che fare con la vita quotidiana di ogni cittadino. Ne fanno invece parte quando sono i numeri, più che degli slogan ambientali, a farla da padrona. L'obiettivo è quello di incoraggiare i cittadini sensibili all'ambiente e alle nuove economie ad andare oltre al concepimento della raccolta differenziata come unico sistema per la gestione dei rifiuti.  

sorted waste
Come si presentano i rifiuti speciali di plastica negli impianti di riciclo
Il lungo road show di CARPI avrà inizio a Tarquinia il 19 di Ottobre nell'imponente e storica cornice della Sala Consigliare Comunale di via Matteotti 6, con il convegno “Rifiuti risorsa del futuro: nuove soluzioni del riciclo”. L’incontro è organizzato dal Consorzio CARPI (Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia) - realtà che riunisce alcune delle più importanti aziende nazionali che operano nell’ambito della raccolta, del riciclo e della produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata - e il Consorzio Pellicano, uno dei trantadue soci di CARPI distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’obiettivo del convegno, rivolto ai cittadini del territorio, è quello di far conoscere ai partecipanti il percorso di gestione dei rifiuti, evidenziando come questo non termini con la raccolta differenziata ma segua strade e flussi tanto complessi quanto vantaggiosi per la crescita di una nuova economia e di numerosi posti di lavoro.
 
plastics flakes
Come diventano i rifiuti speciali di plastica dopo il loro riciclo

Spesso le Istituzioni si limitano a promuovere la raccolta differenziata sottolineandone solo i vantaggi ambientali. Grazie al contributo di Istituzioni illuminate, imprenditori, tecnici ed esperti ambientali, il Convegno vuole invece andare oltre, introducendo i vantaggi economici che si possono realizzare grazie alla raccolta e al riciclo dei rifiuti urbani e speciali.


A moderare gli interventi saranno i giornalisti Eugenio Vallone della rivista “Baraonda” e Anna Maria Vinci del “Corriere di Viterbo”. A dare il saluto di benvenuto Mauro Mazzola, Sindaco del Comune di Tarquinia, Sandro Celli, Assessore all’Ambiente del Comune di Tarquinia, Franco Caucci, Amministratore Delegato del Consorzio Pellicano, Alfeo Mozzato, Direttore Generale Consorzio CARPI, Emilio Arena, ENEA,
Ugo Bardi, docente di chimica presso l’Università di Firenze e il presidente dell'VIII° Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Angelo Alessandri. Sono stati invitati a intervenire Pietro Di Paolo, Assessore all’Ambiente Regione Lazio, Flaminia Tosini, Responsabile del Settore Ambiente della Provincia di Viterbo e il Prof. Maurizio Carlini, docente di Sistemi Energetici e qualità dell’ambiente presso l’Università della Tuscia. 

Ai partecipanti sarà distribuito materiale molto interessante e utile per essere protagonista attivo del processo di riciclo dei rifiuti.

venerdì 7 settembre 2012

L'ITALIA TRA I PEGGIORI NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

In testa alla classifica ci sono Austria (39 punti), Belgio (34), Danimarca (37), Germania (36), Olanda (39) e Svezia (35), che «Dispongono di sistemi completi di raccolta dei rifiuti, meno del 5% dei quali finisce in discarica. Vantano sistemi di riciclaggio ben sviluppati, una capacità di trattamento sufficiente e buone prestazioni riguardo ai rifiuti biodegradabili. Le politiche di gestione dei rifiuti di tali Paesi sono caratterizzate da una combinazione adeguata di strumenti giuridici, amministrativi ed economici».
La nuova relazione dell'Ue sulla gestione dei rifiuti urbani negli Stati membri evidenzia l'esistenza di profonde differenze nell'Ue. Il rapporto classifica i 27 Stati membri in base a 18 criteri, attribuendo bandiere verdi, arancioni e rosse per voci come totale dei rifiuti riciclati, tariffe dello smaltimento dei rifiuti, violazioni della normativa europea.
Una situazione che si capovolge all'altro estremo della classifica, dove le bandiere verdi scarseggiano. Gli Stati membri che presentano i maggiori deficit di attuazione sono: Bulgaria (8 unti), Cipro (11), Estonia (17), Grecia (3), Italia (ben 9 "rossi", 3 "verdi" e solo 15 punti), Lettonia (9), Lituania (14), Malta (9), Polonia (18), Repubblica ceca (18), Romania (11) e Slovacchia (17), «Con carenze quali politiche deboli o inesistenti di prevenzione dei rifiuti, assenza di incentivi alle alternative al conferimento in discarica e inadeguatezza delle infrastrutture per il trattamento dei rifiuti. Il ricorso massiccio al conferimento in discarica implica il sottoutilizzo sistematico di opzioni migliori di gestione dei rifiuti, quali riutilizzo e riciclaggio: il panorama è invero desolante».
La Commissione si baserà proprio su questo rapporto per stilare tabelle di marcia rivolte ai 10 Stati membri (quindi anche all'Italia) che hanno registrato i risultati peggiori, delle quali discuterà quest'autunno con le autorità nazionali in seminari bilaterali: il primo appuntamento è fissato per il 19 settembre a Praga.
Il commissario Ue all'ambiente, Janez Potočnik, ha concluso: «Il quadro che emerge da quest'esercizio conferma i miei forti timori: molti Stati membri conferiscono ancora quantità ingenti di rifiuti urbani in discarica, che costituisce l'opzione peggiore di gestione dei rifiuti, nonostante la disponibilità di alternative migliori e dei fondi strutturali per finanziarle. Si interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici, non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti e si espongono a rischi la salute umana e l'ambiente: una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali».
Secondo uno studio recente della Commissione, una piena attuazione della legislazione unionale sui rifiuti consentirebbe di risparmiare 72 miliardi di euro l'anno, incrementando di 42 miliardi di euro il fatturato annuo del settore che gestisce i rifiuti e del settore del riciclaggio e creando oltre 400 000 posti di lavoro entro il 2020.
Per citare un esempio in Germania la gestione dei rifiuti urbani e speciali è lasciata al libero mercato attraverso il sistema del Dual System, in cambio di una qualità del servizio, come si evince dal report europeo sopracitato, di gran lunga superiore alla nostra.
Non è però dello stesso avviso l'Anci, autorevole rappresentante delle amministrazioni locali che effettuano la raccolta dei nostri rifiuti, che durante un'intervista dello scorso gennaio, in concomitanza con il Decreto Liberalizzazioni del Governo Monti, difendeva lo status quo di monopolio delle amministrazioni comunali nella gestione dei nostri rifiuti affermando che una liberalizzazione del settore “andrebbe a compromettere la buona funzionalità dell’attuale sistema, che ha fino ad oggi garantito a livello nazionale il raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo, oltre a permettere di trovare un effettivo sbocco nei mercati del riciclo e del recupero per tutti i rifiuti di imballaggio differenziati con la raccolta dei rifiuti urbani di origine domestica’’.
La nuova relazione dell'Ue sulla gestione dei rifiuti urbani negli Stati membri evidenzia invece come l'Italia non si stia comportando come gli altri Paesi a pari economia, bensì con risultati senza dubbio inferiori nonostante la nostra bolletta continui a lievitare.

Fonte: Greenreport,