giovedì 28 marzo 2013

PEOPLE, PLANET, PROFIT


In un’ottica di marketing 3.0 in cui si passa dalla vendita del prodotto alla condivisione di valori autentici, la chiave principale è il cambiamento di prospettiva, dove l’imprenditore non è più parte del problema, bensì la soluzione.

Believe in the future: invest on happiness to support economic development”, rappresenta il grande dibattito generato dal Comitato Scientifico di Sep Pollution 2013. In attesa della prima Giornata Mondiale della Felicità proclamata dalle Nazioni Unite, ad aprire il dibattito, Antonio Scipioni, responsabile Centro Studi Qualità Ambiente Università di Padova, che ha posto l’accento sull’importanza dell’happiness aziendale come investimento per il futuro: “E’ importante capire che non sempre il concetto di felicità e di aumento del reddito sono paralleli e ci auguriamo che il futuro sia diverso dal passato.”

“L’obiettivo primario delle aziende non deve più essere la vendita, ma il miglioramento del mondo ed il cambiamento del paradigma”- ha affermato Reifer Gunther di Terra Institute, organizzazione premiata dall’ONU, come centro di competenza per la sostenibilità.




“Nella valutazione aziendale, la performance economica ha superato la prestazione sociale e questo genera preoccupazioni- ha sottolineato Lez-Rayman Bacchus, della London Metropolitan Business School- E’ la ricerca della bontà e del vivere bene, alla quale bisogna ambire. Ciò che propongo è di compiere uno studio sul livello individuale, d’impresa e dell’ambiente, coinvolgere i titolari delle piccole e medie imprese per applicare sistemi di lavoro sostenibile ed attuare innovazioni sul piano politico sia regionale che nazionale. Stimoli interessanti possono arrivare anche dai dipendenti: gli imprenditori, che ricevono un feedback  positivo dai dipendenti, sono più felici e migliorano il rapporto con la clientela.

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